lunedì 18 febbraio 2013

LA BELLA VITA - Incontro 10


Se con i no ti dico si!

Figlio figlio figlio - R. Vecchioni
Figlio chi t'insegnerà le stelle 
se da questa nave non potrai vederle? 
Chi t'indicherà le luci dalla riva? 
Figlio, quante volte non si arriva! 
Chi t'insegnerà a guardare il cielo fino a rimanere senza respiro? 
A guardare un quadro per ore e ore fino a avere i brividi dentro il cuore? 
Che al di là del torto e la ragione contano soltanto le persone? 
Che non basta premere un bottone per un'emozione? 
Figlio, figlio, figlio, disperato giglio, giglio, giglio 
luce di purissimo smeriglio, corro nel tuo cuore e non ti piglio 
dimmi dove ti assomiglio figlio, figlio, figlio 
soffocato giglio, giglio, giglio, figlio della rabbia e dell'imbroglio, 
figlio della noia e lo sbadiglio, 
disperato figlio, figlio, figlio. 
Figlio chi si è preso il tuo domani? 
Quelli che hanno il mondo nelle mani. 
Figlio, chi ha cambiato il tuo sorriso? 
Quelli che oggi vanno in paradiso. 
Chi ti ha messo questo freddo nel cuore? 
Una madre col suo poco amore. 
Chi l'ha mantenuto questo freddo in cuore? 
Una madre col suo troppo amore. 
Figlio, chi ti ha tolto il sentimento? 
Non so di che parli, non lo sento. 
Cosa sta passando per la tua mente? 
Che non credo a niente. 
Figlio, figlio, figlio, disperato giglio, giglio, giglio 
luce di purissimo smeriglio, corro nel tuo cuore e non ti piglio 
dimmi dove ti assomiglio figlio, figlio, figlio 
spaventato giglio, giglio, giglio, figlio della rabbia e dell'imbroglio, 
figlio della noia e lo sbadiglio, 
disperato figlio, figlio, figlio. 
Figlio, qui la notte è molto scura, 
non sei mica il primo ad aver paura; 
non sei mica il solo a nuotare sotto 
tutte due ci abbiamo il culo rotto: 
non ci sono regole molto chiare, 
tiro quasi sempre ad indovinare; 
figlio, questo nodo ci lega al mondo: 
devo dirti no e tu andarmi contro, tu che hai l'infinito nella mano 
io che rendo nobile il primo piano; 
figlio so che devi colpirmi a morte e colpire forte. 
Figlio, figlio, figlio, disperato giglio, giglio, giglio 
luce di purissimo smeriglio, corro nel tuo cuore e non ti piglio 
dimmi dove ti assomiglio figlio, figlio, figlio 
calpestato giglio, giglio, giglio, figlio della rabbia e dell'imbroglio, 
figlio della noia e lo sbadiglio, 
adorato figlio, figlio, figlio. 
Dimmi, dimmi, dimmi cosa ne sarà di te? 
Dimmi, dimmi, dimmi cosa ne sarà di te? 
Dimmi cosa, dimmi cosa ne sarà di me? 




In questa canzone ci troviamo di fronte ad un genitore che ama il proprio figlio, si preoccupa per lui, cerca di educarlo a valori alti, e per questo si trova a dovergli dire anche dei no.

 A volte capita che i nostri genitori ci dicano dei “no” che non riusciamo a comprendere: NON uscire con gli amici, NON stare al computer, NON comprare tutti quei vestiti, NON tornare a casa a quell’ora… Però alcuni NO sono proprio un dono e rientrano in un progetto di amore!

Allenarsi a cogliere la motivazione d'amore che sta dietro a certi no ci aiuterà ad accettarli più facilmente, affidandosi, oppure a metterli in discussione dialogando.

LA BELLA VITA - Incontro 9


Insieme non per caso!
Credo nella famiglia
Credo nella famiglia, o Signore:
quella che è uscita dal tuo disegno creativo,
fondata sulla roccia dell’amore eterno e fecondo;
Tu l’hai scelta come tua dimora tra noi,
Tu l’hai voluta come culla della vita.
Credo nella famiglia, o Signore:
anche quando nella nostra casa
entra l’ombra della croce,
quando l’amore perde il fascino originario,
quando tutto diventa arduo e pesante.
Credo nella famiglia, o Signore:
come segno luminoso di speranza
in mezzo alle crisi del nostro tempo;
come sorgente di amore e di vita,
come contrappeso alle molte aggressioni
di egoismo e di morte.
Credo nella famiglia: o Signore: come la mia strada
verso la piena realizzazione umana
come la mia chiamata alla santità,
come la mia missione per trasformare il mondo
a immagine del tuo Regno.
Amen



La famiglia è il primo luogo di relazione della nostra vita, all’interno di essa educhiamo noi stessi a rapportarci con gli altri. Oggi sappiamo bene che ci sono molti tipi di situazioni familiari ma dobbiamo imparare a vedere la NOSTRA famiglia come un bene prezioso! La famiglia è un grande dono ma spesso l’aria è così tesa che facciamo fatica ad accorgercene. Tuttavia sono i nostri genitori a prendersi cura di noi, ad aiutarci, a sostenerci anche se a modo loro! 
.Dialoghiamo con i nostri genitori, ci sentiamo  ascoltati, ci apriamo con loro?
Sforziamoci di rendere la nostra famiglia un occasione per imparare a donare e donarci con semplicità, attraverso la condivisione e il dialogo! Certo non è semplice ma possiamo farcela, se impariamo ad aprirci con i nostri familiari, a perdonarci a vicenda, a prenderci cura di loro dando importanza a quando stiamo insieme, ad accettarli per quelli che sono, con i loro limiti ma anche le loro qualità: così cresceremo insieme!

I figli, come membra vive della famiglia, contribuiscono pure in qualche modo alla santificazione dei genitori. Risponderanno, infatti, ai benefici ricevuti dai genitori con affetto riconoscente, con pietà filiale e fiducia; e li assisteranno, come si conviene a figli, nelle avversità della vita e nella solitudine della vecchiaia.
GAUDIUM ET SPES, 48

Noi, in quanto figli e fratelli, siamo chiamati a impegnarci per la nostra famiglia, non diamola per scontata! Apriamoci al dialogo e alla condivisione!

 

La Chiesa non cessa mai di proclamare la verità che la pace nel mondo affonda le sue radici nel cuore degli uomini, nella coscienza di ogni uomo e di ogni donna. La pace può essere soltanto il frutto di un cambiamento spirituale, che inizia nel cuore di ogni essere umano e che si diffonde attraverso le comunità. La prima di queste comunità è la famiglia. È la famiglia la prima comunità ad essere chiamata alla pace, e la prima comunità a ricercare la pace – pace e amicizia fra gli individui e i popoli.
GIOVANNI PAOLO II

Father and Son – Cat Stevens

La canzone presenta una situazione familiare in cui manca il dialogo intergenerazionale. La relazione tra padre e figlio è bloccata dall'incapacità dei due di venirsi incontro, sforzandosi di mettere da parte il proprio io e imparando a conoscere l'altro. Può essere uno strumento per aiutare i giovanissimi a riconoscere quegli atteggiamenti che ostacolano il dialogo anche all'interno delle loro famiglie e a riflettere su come poterli superare.


Father and Son – Cat Stevens

Father:
It's not time to make a change
Just relax, take it easy
You're still young, that's your fault
There's so much you have to know
Find a girl, settle down
If you want, you can marry
Look at me, I am old
But I'm happy
I was once like you are now
And I know that it's not easy
To be calm when you've found
Something going on
But take your time, think a lot
I think of everything you've got
For you will still be here tomorrow
But your dreams may not

Son:
How can I try to explain
When I do he turns away again
And it's always been the same
Same old story
From the moment I could talk
I was ordered to listen
Now there's a way and I know
That I have to go away
I know I have to go

Father:
It's not time to make a change
Just sit down and take it slowly
You're still young that's your fault
There's so much you have to go through
Find a girl, settle down
If you want, you can marry
Look at me, I am old
But I'm happy

Son:
All the times that I've cried
Keeping all the things I knew inside
And it's hard, but it's harder
To ignore it
If they were right I'd agree
But it's them they know, not me
Now there's a way and I know
That i have to go away
I know I have to go



Ohana significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato. Lilo e Stitch

LA BELLA VITA - Incontro 8


Costruttori di PACE

Preghiera Semplice –San Francesco d’Assisi
Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore,
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione,
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede,
Dove è errore, ch'io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.





L'Azione Cattolica  dedica il mese di Gennaio alla riflessione sui temi della Pace, al servizio della Chiesa che il primo Gennaio di ogni anno celebra la Giornata mondiale della Pace.







In occasione proprio della giornata mondiale della Pace il Papa scrive un messaggio che quest’anno ho il titolo:
Beati gli operatori di Pace. Leggiamone alcune parti!

Operatori di pace sono coloro che amano, difendono e promuovono la vita
Via di realizzazione del bene comune e della pace è anzitutto il rispetto per la vita umana, considerata nella molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale. Veri operatori di pace sono, allora, coloro che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente. La vita in pienezza è il vertice della pace.

Costruttoti di Pace
 Non è sufficiente avere a disposizione molti mezzi e molte opportunità di scelta, pur apprezzabili. Tanto i molteplici beni funzionali allo sviluppo, quanto le opportunità di scelta devono essere usati secondo la prospettiva di una vita buona, di una condotta retta che riconosca il primato della dimensione spirituale e l’appello alla realizzazione del bene comune. In caso contrario, essi perdono la loro giusta valenza, finendo per assurgere a nuovi idoli.

Educare alla pace
Emerge, in conclusione, la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace. Essa richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l’interesse per la pace, educando ad essa. Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità. Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza. Incoraggiamento fondamentale è quello di « dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare », in modo che gli sbagli e le offese possano essere riconosciuti in verità per avanzare insieme verso la riconciliazione. Ciò richiede il diffondersi di una pedagogia del perdono. Il male, infatti, si vince col bene, e la giustizia va ricercata imitando Dio Padre che ama tutti i suoi figli (cfr Mt 5,21-48). È un lavoro lento, perché suppone un’evoluzione spirituale, un’educazione ai valori più alti, una visione nuova della storia umana. Occorre rinunciare alla falsa pace che promettono gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la accompagnano, a quella falsa pace che rende le coscienze sempre più insensibili, che porta verso il ripiegamento su se stessi, verso un’esistenza atrofizzata vissuta nell’indifferenza. Al contrario, la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidarietà, coraggio e perseveranza.

Perciò anche noi possiamo essere COSTRUTTORI DI PACE!

Heal The World –Micheal Jacson
There's a place in your heart
And I know that it is love
And this place could be much
Brighter than tomorrow
And if you really try
You'll Find There's No Need To Cry
In This Place You'll Feel
There's No Hurt Or Sorrow
There are ways To get there
If you care enough For the living
Make a little space
Make a better place
Heal the world
Make it a better place
For you and for me
And the entire human race
There are people dying
If you care enough For the living
Make a better place For you and for me
If you want to know why
There's a love that cannot lie
Love is strong It only cares for joyful giving
If we try We shall see
In this bliss we cannot feel Fear or dread
We stop existing and start living
Then it feels that always
Love's enough for us growing
make a better world Make a better world
And the dream we were conceived in
Will reveal a joyful face
And the world we once believed in
Will shine again in grace
Then why do we keep strangling life
Wound this earth Crucify it's soul
Though it's plain to see
This world is heavenly
Be God's glow We could fly so high
Let our spirits never die
In my heart I feel you are all my brothers
Create a world with no fear
Together we'll cry happy tears
See the nations turn their swords
Into plowshares We could really get there
If you cared enough for the living
Make a little space To make a better place
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place For you and for me (x2)
You and for me You and for me
Heal the world we live in
Save it for our children (x4) 



Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Matteo 3, 9

LA BELLA VITA - Incontro 7


Relazioni: esperienza di (per)dono!

Luca 7,36-50
 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.  Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato;  e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
 A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».  Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di' pure».  «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.  Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».  E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.  Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.  Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.  Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».  Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?».  Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».

Il racconto mostra l’attenzione particolare di Gesù nei confronti della “peccatrice”. Lei è l’unica persona libera, capace di rispondere con amore all’amore di Gesù. I suoi sono gesti che esprimono la sua piena conversione, un’autentica umiltà.  Sono gesti scandalosi, eppure il vero scandalo è il fatto che Gesù li approvi. Allora prende la parola, chiama per nome il fariseo, gli fa capire che conosce i suoi pensieri e racconta una parabola. Alla grandezza della colpa corrisponde la grandezza del perdono.  Gesù rompe il cerchio che isola la peccatrice e fa conoscere Dio come colui che perdona anche l’errore più grande. Così la donna ha sperimentato l’amore gratuito di Dio e, in questa novità del perdono, ha ricevuto la capacità di amare in modo nuovo.
Come la vita della peccatrice, anche la nostra può essere arricchita attraverso la scoperta di rapporti basati su un amore fatto di gratuità, libertà e fiducia. Certo non è sempre facile, eppure è proprio attraverso grandi e piccoli gesti concreti di attenzione, condivisione sincera e sostegno che si arriva a creare un legame vero e profondo con l’altro. Dobbiamo saper riconoscere gli altri come dono e a nostra volta donarci a loro!


Custodiamo l’unicità di ciascuno nel rispetto dei tempi, dei desideri, degli sbagli e delle sensibilità di ognuno: solo così possiamo davvero riconoscerci gli uni negli altri come dono e non come qualcosa da possedere.

Nei rapporti di amicizia e di affetto sappiamo dare e darci la libertà necessaria per crescere? Riusciamo a donare la nostra fiducia? A chiedere scusa? A perdonare? Fino a che punto siamo disposti a donarci per i nostri amici?

Riflettiamo su quei rapporti in cui ci siamo sentiti imprigionati e che non ci hanno permesso di crescere, ma anche sulle relazioni in cui abbiamo fatto esperienze positive, caratterizzate dal rispetto, dalla libertà, dalla fiducia e dal perdono!


Xdono –Tiziano Ferro
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... perché so come sono infatti chiedo... 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... PERDONO 
Con questa gioia che mi stringe il cuore 
A quattro cinque giorni da Natale 
Un misto tra incanto e dolore 
Ripenso a quando ho fatto io del male 
E di persone ce ne sono tante 
Buoni pretesti sempre troppo pochi 
Tra desideri, labirinti e fuochi 
Comincio un nuovo anno io chiedendoti.. 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... perché so come sono infatti chiedo... 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... PERDONO 
Dire che sto bene con te è poco 
Dire che sto male con te.. è un gioco! 
Un misto tra tregua e rivoluzione 
Credo sia una buona occasione 
Con questa magia di Natale 
Per ricordarti quanto sei speciale 
Tra le contraddizioni e i tuoi difetti 
Io cerco ancora di volerti 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... perché so come sono infatti chiedo... 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... PERDONO 
Qui l'inverno non ha paura... io senza di te un po' ne ho 
Qui la rabbia è senza misura... io senza di te.. non lo so 
E la notte balla da sola... senza di te non ballerò 
Capitano abbatti le mura... che da solo non ce la farò 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... perché so come sono infatti chiedo... 
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo 
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una 
Rosa... su questa amicizia nuova pace si 
Posa... PERDONO


L’amicizia è come la sabbia: se stringi forte scivola via, se si tiene la mano troppo aperta, il vento la porta lontano.


LA BELLA VITA - Incontro 6


Con-dividere la vita con … Dio!

Dio è un padre buono che desidera sempre incontrarci: “io sto alla porta e busso” (Ap 3,20); sta a noi lasciarlo entrare nel nostro cuore per illuminarci la vita. Ciò è possibile nella preghiera. Pregare può anche essere faticoso! Ma cerchiamo di prenderci un impegno quotidiano di preghiera, di ritagliarci un momento della giornata apposta per Lui, sperimentando giorno per giorno il dialogo con Dio. Proviamoci! La preghiera quotidiana permette di attingere alla fonte inesauribile dell’amore e della gioia. Stare “cuore a cuore” con Dio ci fa sperimentare che siamo i suoi figli amati. Pregare per i nostri amici, per i familiari, per gli insegnanti, per le necessità del mondo è bellissimo: ci permette di dare grandi ali ai nostri affetti e ai nostri sogni. La preghiera è molto più efficace di ogni social network per essere in contatto davvero profondo con noi stessi, con le persone che amiamo e con il mondo intero.

Parole da dedicarmi (Nesli, 2003)

Non sarà il buio a far dormire la mia anima
non sarà un foglio pieno di frasi che racconterà
di me come di te in fondo di molto poi non cambia
lo stesso cielo, stesso mondo con la stessa rabbia
eh già, vorremmo che potessero tutti sentire
le nostre voci e quello che ognuno vorrebbe dire
dobbiamo dare, qualcosa in mezzo agli altri
dobbiamo stare, uniti ma distanti
anche se spaventati dai giorni che son più brutti
preghiamo per i nostri sogni tutte le notti
tutte le notti nei nostri sogni c'è un po' di realtà
abbiamo negli occhi la luce della libertà
aldilà delle montagne, dei fiumi, dei mari
restiamo ciò che siamo semplicemente esseri umani
semplicemente qualcosa di stupendo,
qualcosa di orrendo, qualcosa che a volte non comprendo
Rit:Ma so che c'è qualcuno che mi sta ascoltando
e so che lassù qualcuno sta guardando proprio me
E se lo sta facendo ci sarà un perchè

Forse è utile dire ciò che si prova inutile
Cercare una parola nuova per descrivere
il momento in cui so vivere meglio, inutile
aspettare che ci arrivi un segno utile
l'impegno cos'è se non cercare di essere degno
per questa vita è normale voler dare il meglio
desideriamo ciò che è inutile dicendo "voglio"
non sorridiamo se non l'abbiamo dicendo "muoio"
leggo un foglio con delle frasi che non ricordo
se scritte da me o scritte da te che importa in fondo
sotto lo stesso cielo, stessa rabbia, stesso mondo
lo stesso modo di dimenticare in un secondo
o di guardare sempre indietro ogni singolo giorno
finchè non è il nostro turno non saremo di ritono
dal viaggio che ci tiene in pugno e che ci rende simili
tutti con la stessa paura di essere inutili
Rit
Se hai parole da dedicarmi sono qui ora
ad ascoltarle prima di allontanarmi
le mie parole avranno il tuo sapore
ogni giorno di più ed ogni giorno avrò più calore
per ogni singolo uomo esiste un sole
che nasce con te e ti sorride quando muore
dobbiamo solo dare il nostro amore a chi lo vuole
stare in pace anche se non si è dove ci piace
capire se è il momento di parlarsi sotto voce
fuori c'è luce, poi buio, poi ancora luce
tutto quanto accade in modo rapido e veloce
tutto quanto accade in modo così naturale
a volte ci fa star bene, a volte ci fa star male
e vale la pena di evadere
senza avere regole come le favole
senza la paura di sentirsi inutile

"Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui" (Gv. 3,17).

Viviamo la parrocchia... il quaderno degli appunti!





Viviamo la parrocchia! 
4-5 gennaio 2012
 parrocchia San Melchiade
DUEGIORNI Giovanissimi AC


DUEGIORNI per stare insieme, per divertirci e riflettere,
per vivere la fede a misura di giovanissimi!


LA BELLA VITA-Giovanissimi AC


Ascolto della Parola!
Dal Vangelo secondo Giovanni  15, 1-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi» Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

Momenti di silenzio!
Ora hai un po’ di tempo per stare da solo e pregare! Puoi riflettere sulla lettura che abbiamo appena fatto o aiutandoti con le domande che seguono:
·         Hai mai pensato,anche se in modo diverso,a scrivere tu stesso una tua regola di vita?
·         Parli mai con Dio? Riesci a sentire la sua risposta? Nella quotidianità di tutti i giorni riesci a dedicare uno spazio,anche se piccolo, al silenzio e alla riflessione ?


·         Chi è per te Gesù? Quali sono le cose che ti legano a lui? E cosa invece non riesci a vivere bene nella mia relazione con lui(la preghiera,in sacramenti,riuscire a seguire il suo esempio quando sei con gli altri...)?
·         Quali punti saldi ho nel mio cammino di fede(gruppo,preghiera personale, campi..)?
·         Quali aspetti della fede mi mettono in difficoltà? Gli altri sanno che credo?cosa posso farlo per testimoniarlo,soprattutto con i fatti?
·         Per affrontare questo percorso hai bisogno di qualcuno che ti guidi che ti sappia consigliare e sappia come farti andare avanti nel tuo cammino, questa persona viene chiamata "guida spirituale" e può essere un laico ad esempio un educatore,oppure un religioso,un sacerdote con il quale magari potresti condividere anche il sacramento della riconciliazione...Hai una guida spirituale, sulla quale poter far riferimento e confrontarti nel momento del bisogno?
Ti capita a volte in momenti di sconforto o di solitudine di aprire il vangelo,e trovare attraverso la
 lettura di un passo,la risposta o la soluzione ai tuoi problemi?

Scrivi qui le tue riflessioni, i tuoi pensieri e le tue preghiere:
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A regola d’arte!
Abbiamo provato a scrivere la nostra Regola di gruppo. Ora tocca a te: prova a scrivere la tua personale Regola spirituale!

Questa regola altro non è che l'impegno che ciascuno di noi prende con se stesso affinché l sua vita di fede sia curata con amore e costanza. Insomma: desideriamo conoscere il signore, ma questa relazione ha bisogno di essere coltivata, passo dopo passo (questo stava sul libricino ma non mi piace molto, però non riesco a rielaborarlo) Perciò possiamo considerare la Regola semplicemente come uno strumento che ci aiuta ad essere "fedeli" al nostro impegno di entrare sempre di più in intimità con Gesù.
La regola di cui stiamo parlando ha una caratteristica particolare: non è un foglio precompilato di cose da fare. La regola di vita spirituale del giovanissimo di AC è scritta unicamente da te. Solo tu puoi sapere a che punto è il tuo cammino di fede, solo tu hai la chiara percezione dei passi in avanti da compiere. Parliamo di regola di vita spirituale perché per un giovanissimo di ac vuol dire coltivare la propria interiorità,avendo relazioni vere e sane,interessarsi al mondo, studiare con passione,raccontare la propria storia di fede agli altri, essere veri testimoni con uno stile di vita amorevole,onesto e giusto.
La Regola potrà accompagnarti e aiutare a riflettere meglio sui momenti della tua fede! Cerca di concentrarti come abbiamo fatto in gruppo sei tre punti: PREGARE, CONDIVIDERE, TESTIMONIARE.
Cosa aspetti? Inizia a scriverla!
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La scuola che ci piace è un MSACco bella!
Il MSAC è il Movimento degli Studenti di Azione Cattolica ed è presente in quasi tutte le città d’Italia! È un gruppo di ragazzi credenti ma prima di tutto studenti!
il MSAC è un’occasione per gli studenti di vivere la propria scuola in prima persona e di non abbattersi di fronte alle mille difficoltà che ha ma renderla un luogo adatto, comprendendo il valore degli strumenti che hanno a disposizione per migliorarla .insomma in questi tempi tanto difficili per scuola e studenti il MSAC è una valida alternativa che anziché criticarla e distruggerla propone di costruire una scuola a misura di studente!
Certo la scuola ha molti lati negativi, lo sappiamo ma proviamo a Cambiare prospettiva! Anche ciò che sembra negativo può trasformarsi in un’opportunità da saper cogliere per migliorare l’ambiente scolastico.
Una volta capito che parlando di scuola non tutto è perduto annunciamolo ad amici e coetanei  comunicando un senso di appartenenza alla scuola e una voglia di partecipazione comunitaria!
Si, sembra facile dire ai compagni di classe che la scuola è bella. Come si fa? Quali strumenti  abbiamo a disposizione per conoscere e vivere meglio la scuola. Alcuni di questi sono: assemblee d’istituto e di classe; giornalino o strumenti d’informazione vari (radio, blog, ecc); Consiglio d’istituto; consulta provinciale; statuto studentesse e studenti (che verrà consegnato alla fine dell’incontro). Anche attraverso il MSAC possiamo avere degli strumenti in più: infatti il MSAC organizza degli incontri in cui si affrontano tematiche scolastiche approfondendo le leggi e le questioni fondamentali che più ci stanno a cuore in tema di scuola! Solo la giusta informazione e formazione può rendere liberi di partecipare!
Ecco il MSAC: sono i volti di tutti gli studenti che vogliono metterci la faccia, che hanno voglia di impegnarsi per la propria scuola, una scuola di tutti! Trasmettere la necessità di volersi mettere in gioco, di vivere la scuola in prima persona, come unico ed essenziale punto di partenza per creare la scuola che ci piace!

SFS –Scuola di Formazione per Studenti
Dal 19 al 21 Aprile 2013 a Fiuggi si terrà la Scuola di Formazione per Studenti organizzata dal MSAC!
Sono tre giorni in cui conoscere tutti gli studenti di Azione Cattolica di TUTTA Italia e rendersi conto di quanta ricchezza possiamo dare alla NOSTRA scuola!
Teniamoci liberi, l’SFS ci aspetta!




Il noi del dono: il bene comune!
Capita spesso, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà, che teniamo uno sguardo sulle cose e sul mondo ristretto ai nostri più immediati bisogni, senza guardare a ciò che effettivamente è più utile per tutti (e quindi anche per noi). A volte è necessario rischiare, “investire” le risorse a nostra disposizione – tra cui il tempo, ad esempio – per qualcosa di non immediatamente utile a noi.

Arraffa! Riflettiamo sul gioco:
-          Pensando a questo gioco come uno spunto per riflettere sul bene comune, quali beni ti sembra vengano sfruttati in modo ingiusto e poco lungimirante?
-          Durante la giornata, quanto tempo viene dedicato ad attività di servizio e di cura del bene comune?
-          Quali sono le abitudini che si possono cambiare, per valorizzare e non sprecare le risorse (tra cui il tempo) che abbiamo a disposizione?
-          Quali possono essere gli svantaggi dell’impegno nel volontariato, nella politica, nel servizio agli altri? Quali vantaggi?
-          Quali sono gli ambienti in cui possiamo sperimentare il bene comune (famiglia, parrocchia, palestra, scuola, ambiente …)?

Il desiderio di spendere noi stessi e il nostro tempo per gli altri non può non avere come fine la crescita nostra e della comunità, delle persone e dei luoghi che ci circondano. La dimensione da guadagnare è quella del “NOI”, cioè la cura per il bene comune, che è il bene non solo mio, ma nemmeno semplicemente tuo: è il bene NOSTRO, che è stato donato a me, a te, a noi, a tutti!
« il bene comune èl'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente »
Gaudium et Spes
Giorgio Gaber “La libertà
[...] la libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.




Viviamo la parrocchia!
La Chiesa non è un’invenzione dell’uomo, ma un dono del Signore. La luce del Cristo risplende sul volto della Chiesa che diviene segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.
Lumen Gentium
Anche la Chiesa è un bene comune e tutti siamo parte della Chiesa di Dio, perciò ciascuno è chiamato a costruire giorno per giorno la propria parte: infatti ognuno ha dei talenti e delle qualità da mettere a disposizione della comunità!

 Costruire –N.Fabi
Chiudi gli occhi, immagina una gioia
molto probabilmente penseresti a una partenza
ah si vivesse solo di inizi, di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora.
penseresti all'odore di un libro nuovo, a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare, al giorno prima della festa
al 21 marzo al primo abbraccio, a una matita intera la primavera
alla paura del debutto, al tremore dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione
ma il finale è di certo più teatrale
così di ogni storia ricordi solo la sua conclusione
così come l'ultimo bicchiere l'ultima visione
un tramonto solitario l'inchino e poi il sipario
tra l'attesa e il suo compimento
tra il primo tema e il testamento
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire
e costruire è sapere e potere
rinunciare alla perfezione
ti stringo le mani, rimani qui, cadrà la neve a breve


Adoro il lunedì!
“Io vorrei che noi giurassimo un patto
che non conosce confini terreni
né limiti temporali: l’unione nella preghiera.”
Pier Giorgio Frassati

“Sì, adoro. Eppure sappiamo benissimo cosa rappresenta questo giorno: la sveglia inopportuna dopo uno o due giorni di riposo, il ritorno alla routine, i pensieri, lo stress, il benedetto zaino da rimetterci in spalla o il malloppo di cose da aggiornare per il lavoro… Anche Vasco Rossi canta a squarciagola “Odio il lunedì”. C’è chi, invece, questo giorno lo adora. O meglio, Lo adora, con la “L” maiuscola.
Già, perché il lunedì, per i giovani e i giovanissimi di Azione cattolica, è il giorno in cui possono sentirsi tutti particolarmente uniti attraverso la preghiera. Ogni lunedì, infatti, i giovani e giovanissimi possono dedicare un momento più prolungato della loro giornata al Signore certi che lo stesso gesto sarà compiuto da tutti i coetanei di Ac in tutta Italia.
Sono tante opzioni, tutte valide se sostenute dall’unico fine di adorare, ringraziare, dialogare e di intercedere il Dio dell’amore. Non è detto, poi, che tutto ciò dobbiamo viverlo da soli. Possiamo decidere di pregare insieme a qualche nostro amico, o magari insieme al gruppo di Ac, o con chiunque desideriamo.
C’è un’unica richiesta!! Per rendere concreta la comunione e la vicinanza spirituale con tutti i giovani e giovanissimi di Ac d’Italia, possiamo concludere la nostra preghiera del lunedì recitando la preghiera adoro il lunedì!

giovedì 27 dicembre 2012

2GIORNI -Viviamo la parrocchia

Viviamo la parrocchia!



4-5 gennaio 2012
 parrocchia San Melchiade
DUEGIORNI Giovanissimi AC


DUEGIORNI 
per stare insieme, per divertirci e riflettere,
per vivere la fede a misura di giovanissimi!




Programma:

4 Gennaio                               5 Gennaio
10.00 arrivo                                    9.00 arrivo
10.30 preghiera iniziale                     9.30 lodi
11.00 momento di riflessione             10.00 attività
12.00 laboratori                               13.30 pranzo
13.30 pranzo al sacco                       15.30 attività e conclusioni
14.00 libertà vigilata                         17.00 fine
15.30 attività
17.00 merenda
18.00 messa
20.00 cena con pizza
21.00 serata insieme

6 Gennaio
A conclusione della DUEGIORNI si parteciperà all’iniziativa di servizio del pranzo della solidarietà dopo la messa delle 11.30